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GEOPORTRAITS – Ritratti da Esplorare


Come dare nuova vita ai luoghi della nostra Terra attraverso l'arte

Attivo da anni in un ambito di ricerca che coinvolge il rapporto tra illustrazione, arte e nuove tecnologie, Giuseppe Di Dio è stato un pioniere nella creazione di "Geoportraits", ritratti geografici che - attraverso l'uso dell'arte digitale - assumono l'aspetto dei territori a cui appartengono gli individui raffigurati. Esplorando una forma d'arte senza precedenti attraverso la tecnologia, ha creato una propria identità distintiva, con un focus fondamentale sul rapporto tra l'uomo e la Terra. Le mappe satellitari sono diventate il principale strumento di lavoro dell'artista. Utilizza il caotico mosaico di case, strade, vie e punti di riferimento come tela per i suoi ritratti in grande e piccola scala, assemblando elementi geografici e urbani per creare figure che fondono antico e contemporaneo. L'artista crea e compone immagini altamente figurative, utilizzando un'ampia gamma di media tangibili su varie superfici e contesti digitali.

Il processo creativo inizia con il tentativo di "sincronizzare" i tratti del viso di una persona con le strutture topografiche esistenti. Dopo aver acquisito una serie di dati, l'artista crea dei percorsi geolocalizzati che fissano le caratteristiche fisiche del personaggio a luoghi significativi scelti in tutta l'estensione spaziale della Terra. I ritratti sono pensati per essere esplorati attraverso tutti quegli elementi appartenenti al luogo scelto, che l'artista ha deciso di incorporare in essi. Città e regioni assumono nuove forme, nuovi volti, costruiti attraverso la stratificazione di strade, vie, piazze e quartieri di un luogo specifico. L'artista crea un linguaggio artistico unico per i suoi ritratti. Dall'epoca della Preistoria, il ritratto porta con sé la memoria umana attraverso la fisionomia. Dalla Dama di Brassempouy - un frammento di statuetta d'avorio risalente al Paleolitico superiore e la più antica rappresentazione realistica di un volto umano mai ritrovata - alla Gioconda di Leonardo da Vinci, dipinta all'inizio del XVI secolo, all'iconica Marilyn di Andy Warhol del 1962, fino ai ritratti geografici di Giuseppe Di Dio.

L'esigenza di imprimere volti di personaggi illustri di ogni epoca - utilizzando vari supporti e diverse tecniche artistiche - è sempre stata prevalente. Nel caso di Di Dio, si tratta di volti che hanno avuto una particolare influenza sulla sua vita e, in modi diversi, hanno cambiato per sempre l'umanità. Basandosi su ritratti esistenti e famosi che hanno ispirato l'artista, egli presenta ritratti geografici, fornendo nuove interpretazioni per essi. Egli immortala non tanto la figura in sé, quanto la sua presenza sul territorio descritto, evidenziando di conseguenza il rapporto tra l'uomo e la Terra. Il profilo di Salvador Dalì assume le sembianze della Catalogna, il volto di David Bowie diventa lo Square Mile illuminato di notte, Freud e Beethoven sono impressi con i colori delle rispettive terre, Leonardo da Vinci si trasforma nella Milano del XV secolo e il Sommo Poeta delinea la Firenze di Dante. Si tratta di ritratti da esplorare; partendo da una visione completa, a 360 gradi, in cui il volto del personaggio famoso è visibile in una variegata tavolozza di colori - la nostra Terra - lo spettatore si addentra gradualmente nel mondo interiore e geografico del personaggio raffigurato. In questo modo, le opere rappresentano sia l'individuo ritratto che gli scenari della sua amata terra.


La fisionomia della figura raffigurata diventa una mappa da scoprire. Si tratta di ritratti costruiti attraverso la storia dei luoghi che hanno segnato il percorso e la vita dei personaggi esposti. Sono ritratti unici, in forma site-specific, volti a mostrare non solo il profilo della figura ritratta - volti noti al grande pubblico - ma, soprattutto, una parte della loro storia, inevitabilmente legata ai luoghi che da sempre hanno plasmato la loro esistenza. Gli elementi compositivi non sono solo ciò che si vede attraverso lo sguardo; a volte, come dice il Piccolo Principe, "Si vede bene solo con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi". Gli elementi geografici e urbani possono essere le parti anatomiche che compongono il volto, ma se osservati attraverso un sentimento romantico, rappresentano soprattutto i macro-universi presenti in ogni individuo ritratto.


"L'uomo e la sua terra, un'influenza reciproca che trasforma luoghi e personalità. Ritratti di uomini realizzati attraverso il segno della terra. I luoghi, le città, i percorsi narrano le vite di grandi protagonisti. Il legame indissolubile e imprescindibile tra una persona e la sua terra, dove è nata o cresciuta, avviene fin dalla tenera età; nonostante tutti i viaggi che si possono intraprendere e tutto ciò che può accadere nel corso degli anni, si tornerà sempre ad essa, alla propria terra fertile che, come una madre, si prende cura di loro. Le opere parlano di legami autentici e profondi con le rispettive città e regioni. Il luogo esprime così un rapporto di infinita vicinanza, come quello che per natura c'è tra un padre e i suoi figli, e diventa il loro rifugio, dove custodiscono ricordi personali, tradizioni e speranze per il futuro. Questi luoghi costituiscono antiche città calate nel profondo della coscienza, creando una dimensione religiosa".

Allo stesso tempo, non è garantito avere un sentimento verso il luogo in cui si è nati. Per molti individui può non avere alcuna importanza. Ci possono essere diverse ragioni per non nutrire sentimenti verso il proprio Paese natale. Il luogo di nascita non è fondamentale, ma conta piuttosto il luogo in cui si è cresciuti. Un ruolo importante è svolto anche dal luogo di affinità, in quanto conserva la storia della famiglia. Altrettanto importante è il luogo in cui si sono realizzati sogni e obiettivi.


Di quali luoghi parla Di Dio nei suoi Geoportraits?

"Leonardo a Milano" si concentra sul rapporto che il grande genio ebbe con la città di Milano, dove trovò terreno fertile fin dall'inizio. "Beethoven in Vienna" intende celebrare il connubio tra Beethoven e la città di Vienna, centro urbano che accolse calorosamente il celebre compositore. "Raffaello a Urbino" racconta lo stretto legame tra il grande pittore e la sua città natale, Urbino. "Dalì in Catalogna" incarna la perfetta fusione tra il soggetto e il suo luogo di nascita; la Catalogna è stata sia il punto di partenza che la destinazione del pittore surrealista. "Freud in Moravia" mette in evidenza le strade della sua città natale, che sembrano condurre alla chiave per svelare i segreti dell'anima. "Dante a Firenze" celebra il forte e controverso legame con la sua città natale, Firenze. "Bowie in London" illustra il forte legame tra David Bowie, una delle più grandi rockstar di tutti i tempi, e la città cosmopolita di Londra, dove è nato e ha trovato terreno fertile.

I Geoportraits di Di Dio sottolineano l'influenza reciproca tra l'uomo e la sua terra, una potente sinergia che trasforma luoghi e personalità.

                                                                                                                          

by Alisia Viola

 
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